Il parlamentare del Pd, Michele Fina, fa un bilancio della sua attività nella conferenza stampa di fine anno e attacca l’amministrazione Biondi
L’AQUILA – Iniziano le prime schermaglie a distanza tra gli esponenti delle forze politiche che scenderanno in campo nella prossima tornata elettorale di marzo. Prende spunto da una nota dell’Anac sui lavori pubblici all’Aquila – nota ormai datata – il parlamentare abruzzese del Pd Michele Fina. “Le considerazioni dell’Anac sulla gestione dei lavori pubblici da parte del Comune dell’Aquila sono molto più che preoccupanti. Vogliamo mantenere tutta l’attenzione possibile sulla vicenda, sulla quale presenterò a breve un’interrogazione parlamentare”, ha annunciato questa mattina nel corso della conferenza stampa per il bilancio di fine anno. Il riferimento ai contenuti della relazione dell’Autorità nazionale anticorruzione sui lavori pubblici nel Comune dell’Aquila dal 2020 al 2022, ha provocato la reazione immediata del sindaco Pierluigi Biondi.
La reazione del Sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi
“Siamo di fronte al solito sciacallaggio politico di chi, peraltro a scoppio ritardato, evidentemente, non ha altri argomenti per attaccare l’amministrazione comunale, – ha scritto in una nota – riconfermata lo scorso anno con risultati plebiscitari, e tenta in modo pretestuoso di alzare un polverone su questioni inesistenti nel tentativo disperato, dopo il goffo escamotage del sondaggio, di riaprire la partita delle regionali”.
“La nota dell’Autorità nazionale anticorruzione, risalente al mese di ottobre e oggi al centro di singolare attenzione da parte del senatore Michele Fina e di alcuni organi di informazione, non richiede al Comune dell’Aquila alcuna misura correttiva né, tantomeno, avvia procedimenti sanzionatori, limitandosi a formulare nient’altro che una generica raccomandazione”.
“Attenzione singolare perché, non solo non l’abbiamo sentito mai invocare interrogazioni parlamentari per le varie ‘questioni morali’ che hanno riguardato il suo partito, ma soprattutto perché non ha mai dimostrato un tale solerte interesse quando davvero si procedeva ad affidamenti diretti – legittimati da una norma straordinaria proprio come oggi – per centinaia di milioni di euro per i puntellamenti ad opera dell’amministrazione di centrosinistra, su cui si è concentrata l’attenzione della magistratura, quella vera, e non di un’autorità che come ha chiarito il Consiglio di Stato non ha poteri sovraordinati alle amministrazioni controllate”.
“Entrando nel merito delle osservazioni formulate – ha proseguito il primo cittadino – va evidenziato in primo luogo che l’attuale quadro normativo, sulla base di leggi adottate dai governi precedenti all’attuale, prevede il ricorso all’affidamento diretto per lavori e servizi di importo fino a 150mila euro e alla procedura negoziata senza bando per affidamenti fino al limite della soglia comunitaria, vale a dire 5 milioni 350mila euro. Nelle scelte compiute dall’amministrazione non può dunque essere ravvisato alcun abuso ma, semplicemente, una condotta in linea con le disposizioni correnti, introdotte proprio per semplificare e velocizzare le procedure, ricordando, peraltro, che il periodo preso in esame dall’Anac (2020-2022), è proprio quello interessato dall’emergenza Covid-19”.
“Parlando di numeri – ha proseguito Biondi – occorre rilevare che, come si evince dagli stessi dati riportati nella nota dell’Anac, a fronte di un numero limitato di procedure aperte bandite nel triennio, esse abbiano rappresentato meno del 30 per cento dell’importo complessivo degli affidamenti, mentre gli affidamenti diretti hanno inciso per un valore inferiore all’8 per cento”.
“Quanto all’edilizia scolastica, i cui ritardi nella ricostruzione, giova ricordare, sono stati ereditati dalla precedente amministrazione, che di scuole non ne ha ricostruita neanche una, bisogna ricordare che il decreto legge 22/2020, dunque del governo Conte II sostenuto dal centrosinistra, ha attribuito ai sindaci poteri commissariali, abilitandoli pertanto ad operare anche in deroga alle disposizioni di legge in materia di contratti pubblici, allo scopo di velocizzare i processi. Altrettanto dicasi per gli interventi di adeguamento delle aule didattiche in conseguenza dell’emergenza sanitaria da Covid-19”.
“Quanto ai rilievi della Corte dei Conti, cui il Comune dell’Aquila ha fornito puntuale riscontro nel novembre dello scorso anno, sono a loro volta riconducibili ai classici acquisti economali di importo contenuto, ossia sotto i mille euro, e a loro volta attinenti alle esigenze connesse alla pandemia, con riferimento a forniture di dispositivi di protezione individuale e interventi di sanificazione”.
“Da ultimo – ha concluso il sindaco – si ricorda che nel corso di questa amministrazione non si sono mai registrate situazioni di rilevanza penale, a differenza di quanto accaduto in passato, quando, a seguito di inchieste che guadagnarono la ribalta nazionale, fu necessario nominare come vice sindaco un ex procuratore antimafia”.
La conferenza stampa del senatore Michele Fina
Più che una rendicontazione, quella di Fina, sembra un attacco da avvio di campagna elettorale. “Rendicontare è serio – sostiene il parlamentare – serve alla cittadinanza per verificare il lavoro svolto”. E l’affondo va sulla manovra e sugli emendamenti che depositati, bocciati dal governo e dalla maggioranza: l’abrogazione delle norme sul dimensionamento scolastico; il risarcimento delle vittime dei terremoti; sul superbonus la proposta di Fina era di prorogare i lavori nei condomini al 31 dicembre 2024 con SAL pari al 30 per cento; sui tribunali di Avezzano, Lanciano, Sulmona e Vasto di prorogarne il funzionamento al 2027 e disporre l’obbligo di integrare le piante organiche in modo da consentire al Parlamento di approvare la riforma definitiva per superare la chiusura delle quattro sedi giudiziarie.
Non risparmia, il senatore del Pd, un attacco sulla sanità “per la quale il governo nazionale ha stanziato meno della metà delle risorse necessarie e sul livello regionale assistiamo a un calo di efficienza e prestazioni impressionante”.
Fa riferiment, poi , a un sondaggio che vedrebbe il candidato alla Regione, in una posizione di parità, rispetto a Marsilio. “Che Luciano D’Amico, che ha appena iniziato a misurarsi con l’opinione pubblica, abbia di fatto la stessa percentuale di partenza di Marsilio la dice lunga sulle sue, sulle nostre possibilità di prevalere e sulla qualità e sull’apprezzamento che il governo attuale dell’Abruzzo ha riscosso e riscuote. Il nostro sforzo ora deve essere di verità e di informazione: innalzare il livello di conoscenza della figura di D’Amico e delle nostre idee, in particolare di un progetto che non può che avere come capisaldi l’interesse pubblico e delle cittadine e dei cittadini, e lo sguardo al futuro. Sembra scontato, ma è quanto di più rivoluzionario ci possa essere rispetto all’azione dell’amministrazione Marsilio, immobile, incapace, interessata solo al tornaconto politico di Giorgia Meloni”.