Il dibattito ha riscosso successo tra i partecipanti, l’Assessora alla Salute abruzzese si dice soddisfatta delle risposte della sanità regionale.
L’AQUILA – Le parole di Nicoletta Verì, Assessora alla Salute della regione Abruzzo, riecheggiano nella sede del Rettorato di palazzo Camponeschi durante il convegno “Salute di Genere, Prevenzione e Stili di Vita: la Regione InForma”. L’incontro è stato organizzato dal Dipartimento Sanità della Regione in collaborazione con l’Università degli Studi dell’Aquila, nell’ambito delle iniziative di comunicazione e sensibilizzazione del Piano Regionale di Prevenzione 2021-2025.
“Siamo tra le prime Regioni ad aver redatto il piano per la medicina di genere e ad aver istituito i piani di formazione per arrivare ai percorsi formativi a cui stanno dando attuazione tutte le aziende sanitarie. Quindi, attraverso l’indicazione di corretti stili di vita, attraverso questi momenti di comunicazione, di informazione e formazione, portiamo avanti un progetto che va a produrre salute ed economia in ambito sanitario” ha dichiarato Verì. Approfondimenti e confronti durante il convegno sono stati coordinati dalla giornalista e conduttrice del TG1 Mariasilvia Santilli alla presenza del Sindaco Pierluigi Biondi e del Dirigente del Servizio di Prevenzione Sanitaria e Medicina Territoriale Abruzzo Franco Caracciolo che ha introdotto obiettivi, programmi e azioni del Piano Regionale di Prevenzione. Tra le altre figure conosciute in città anche il Direttore dell’Agenzia Sanitaria Regionale Abruzzo Pierluigi Cosenza, il Direttore Generale della ASL1 Avezzano-Sulmona-L’Aquila Ferdinando Romano, il Rettore dell’Università degli Studi dell’Aquila Edoardo Alesse e il Direttore del Dipartimento MESVA Guido Macchiarelli.
La Referente Medicina di Genere Regione Abruzzo Lia Ginaldi e Annamaria Moretti, Presidente della Società Internazionale di Medicina di Genere, Presidente del Gruppo Italiano Salute e Genere (GISEG), componente del Centro di Riferimento per la Medicina di Genere dell’Istituto Superiore di Sanità e del Gruppo di Lavoro FNOMCeO Medicina di Genere, hanno offerto un quadro di riferimento della medicina di genere nel panorama sanitario nazionale ed internazionale.
I relatori intervenuti al dibattito hanno voluto sottolineare come la promozione della salute passi attraverso la Medicina di Genere; inserendo questa ‘nuova’ dimensione di medicina anche nel campo della prevenzione. Le differenze legate al genere agiscono sullo stato di salute, è dunque possibile tracciare operazioni di prevenzione e cura mirate e personalizzate sin dalla giovane età. L’attenzione al genere in sanità pubblica, è stato sottolineato, rappresenta una scelta strategica di politica sanitaria che ha come finalità l’appropriatezza nella prevenzione, nella diagnosi, nella cura e nella riabilitazione ed è indirizzata ad affrontare malattie comuni a uomini e donne, come le malattie cardiovascolari, neurodegenerative, autoimmuni, respiratorie e tumorali, che presentano importanti differenze tra i due sessi non solo nell’incidenza, ma anche nella sintomatologia, nella prognosi e nella risposta ai trattamenti.
“Con l’adozione del piano di prevenzione abbiamo individuato gli obiettivi strategici, gli attori coinvolti e le azioni previste per una reale applicazione di un approccio di genere in sanità. La prevenzione passa attraverso corretti stili di vita. Quando si parla di malattia di genere si deve intendere un intervento personalizzato, perché c’è un’incidenza sulle patologie che si diversifica, sull’elemento femminile rispetto a quello maschile. Per stili di vita si intende l’insieme di comportamenti e azioni che vengono messi in pratica dagli individui nella vita di tutti i giorni e che incidono, in modo piuttosto significativo, sulla qualità della vita e sul benessere psico-fisico” ha concluso l’Assessora Verì.