Per la maggioranza Teramo rischia seriamente in termini di penalizzazione di Uoc, posti letto, Tin e professionisti
TERAMO – Domani il consiglio regionale discuterà della nuova rete ospedaliera abruzzese. Al grido d’allarme della penalizzazione sotto tanti punti di vista della sanità teramana, il consiglio comunale si è riunito questa mattina in commissione sanità, al termine della quale la maggioranza ha firmato insieme al solo consigliere di opposizione Alessio D’Egidio, un documento con il quale oltre a esprimere la contrarietà alla rete ospedaliera così come ideata dalla regione Abruzzo, si richiede il potenziamento dell’intero territorio provinciale, e infine l’impegno di assessori e consiglieri regionali ad agire unitamente per la tutela della sanità locale. Si legge così nel documento firmato: La commissione speciale Santià del comune di Teramo, in rappresentanza di tutto il consiglio comunale di Teramo, esprime la propria netta contrarietà ad una rete sanitaria che penalizzerebbe drammaticamente ed irrimediabilmente la sanità della nostra Provincia, sia per quanto riguarda la perdita di professionalità e competenze presenti sul nostro territorio, sia per quanto attiene una necessaria comparazione con la rete sanitaria del territorio regionale: a fronte di un complessivo aumento delle Unità Operative Complesse, l’unica provincia a registrare una diminuzione è quella Teramana; provincia che, oltre ad essere penalizzata in termini di distribuzione di posti letto, con la percentuale decisamente più bassa rispetto al parametro normativo e alle altre province, è anche l’unica ad essere sprovvista di una vera Tin, la terapia intensiva neonatale. Chiede, la realizzazione di un DEA di II livello sul territorio teramano e il potenziamento della rete ospedaliera e territoriale dell’intera provincia, a tutela del diritto alla salute della comunità teramana e per evitare l’esplosione della mobilità passiva, già oggi elevata in quanto a fronte del depotenziamento dei presidi ospedalieri teramani i residenti nelle aree di confine già oggi, di fatto, gravitano sul pescarese e sull’ascolano; Che si chiarisca la questione relativa alla riallocazione e al trasferimento delle discipline di alta specializzazione, previsti al termine della fase di individuazione dei Dea di secondo livello, e che i territori abbiano la garanzia di non perdere, in ogni caso, le attuali specialistiche; L’immediata modifica della D.G.R. 683/C e del conseguente PdL 359, prevedendo il ripristino e il potenziamento della situazione ad oggi esistente in termini di organizzazione e dotazione per la ASL di Teramo, con particolare attenzione al Presidio “Mazzini”. Impegna i Consiglieri Regionali e gli Assessori eletti in questo territorio, espressione della comunità teramana, ad abbandonare steccati ideologici e posizioni partitiche, lasciando spazio ad una battaglia a tutela ed a difesa del diritto alla salute dei cittadini teramani.