Stellantis ha ribadito la volontà di produrre un milione di veicoli in Italia, ma “vanno implementati i fattori abilitanti fondamentali per il raggiungimento degli obiettivi”
ROMA – Si è insediato oggi a Roma il “Tavolo sviluppo automotive”, istituito dal ministero delle Imprese e del Made in Italy d’intesa con Stellantis. Al primo incontro hanno partecipato l’azienda, le Regioni, i sindacati e Anfia.
“Il tavolo Stellantis che si insedia oggi, con tutti gli attori del settore automotive, Regioni, sindacati ed Anfia – ha detto il ministro delle imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso – rappresenta un punto di svolta per il sistema paese per raggiungere un obiettivo ambizioso, ma concreto: invertire il declino produttivo registrato negli ultimi anni in Italia per raggiungere la soglia di un milione di veicoli da parte dell’azienda nei siti produttivi italiani”. Il Ministro ha quindi ricordato che “L’anno scorso sono state prodotte in Italia appena 450mila autovetture a fronte di un milione e 400mila immatricolazioni e l’80% degli incentivi sono finiti ad auto prodotte all’estero, anche da Stellantis. Questo non può più accadere”.
L’azienda ha quindi confermato l’impegno per la produzione di 1 milione di veicoli ribadendo “la volontà di Stellantis di intraprendere un percorso con tutte le parti coinvolte – ha detto Davide Mele, responsabile del Corporate Affairs Italia – con l’obiettivo comune di sostenere la produzione di veicoli in Italia. E’ però necessario – ha continuato il manager – lavorare rapidamente per implementare quei fattori abilitanti che sono fondamentali per il raggiungimento di tutti gli obiettivi”.
Presente all’incontro anche il Presidente della Regione, Marco Marsilio, che ha sottolineato l’importanza del ritorno della produzione della componentistica in Italia. “Concordo pienamente con le iniziative intraprese dal Ministro, ma è cruciale anche considerare la possibilità di concentrare risorse per stimolare, sia in Italia che in Europa, il reinsediamento tecnologico industriale, al fine di ridurre la dipendenza dalla componentistica prodotta in Asia – ha detto Marsilio . Negli ultimi due anni la produzione negli stabilimenti di Atessa ha dovuto subire interruzioni a causa della mancata fornitura di semiconduttori e microchip dai Paesi asiatici. L’Abruzzo – ha proseguito Marsilio – si posiziona come la prima regione italiana per la produzione di furgoni ed è leader nella produzione di parabrezza; si classifica seconda nella produzione di apparecchiature elettriche ed elettroniche per autoveicoli e nella fabbricazione di moto; e terza nella produzione di auto e componenti per veicoli. Pertanto è essenziale che, per il rilancio del settore automobilistico italiano, eventuali incentivi siano estesi a tutta la filiera della componentistica.” (M.S.)