Un minuto di rumore per Giulia Cecchettin: l’iniziativa dei metalmeccanici di Teramo

5 Dicembre 2023
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Un minuto di rumore nelle fabbriche metalmeccaniche del teramano

La segretaria provinciale Natascia Innamorati: “Un modo per esprimere la nostra rabbia e la nostra volontà di non restare in silenzio”

TERAMO – A Teramo le fabbriche metalmeccaniche si stringono nel gesto simbolico di un minuto di rumore, per ricordare il femminicidio di cui è stata vittima Giulia Cecchettin. Un minuto di rumore per contrastare un fenomeno che non è isolato ma insito nella società di tutti i giorni. E’ quanto spiega con una nota la segretaria provinciale della CGIL di Teramo, Natascia Innamorati: “La tragica vicenda di Giulia Cecchettin, ci costringe a riflettere sul profondo malessere che permea la nostra società, manifestandosi in forme estreme come il femminicidio, ma radicandosi altresì nei più sottili e insidiosi comportamenti maschilisti e patriarcali”, scrive. Le fabbriche della provincia di Teramo hanno partecipato all’iniziativa del minuto di rumore, nello stesso orario del funerale di Giulia, alle ore 11. “Il femminicidio non è un fenomeno isolato, ma un iceberg di patriarcato che emerge drammaticamente nelle storie di donne come Giulia. Come sindacato, ci impegniamo a combattere per un ambiente lavorativo basato sulla parità, il rispetto e la giustizia. Oggi, più che mai, dobbiamo unirci in un gesto che vada oltre il consueto minuto di silenzio. Per questo motivo, abbiamo deciso di adottare un gesto simbolico, chiedendo alle lavoratrici e ai lavoratori del settore metalmeccanico un minuto di rumore e non di silenzio, come chiesto dalla sorella Elena, da svolgere nelle fabbriche alle ore 11:00, orario in cui avranno inizio i funerali di Giulia Cecchettin. Questa decisione non è una forma di mancanza di rispetto, bensì un modo per esprimere la nostra rabbia e la nostra volontà di non restare in silenzio di fronte a un’ingiustizia così grande”. Sono le lavoratori e i lavoratori di alcune fabbriche metalmeccaniche del teramano, come la Johnson Controls e la Oslv, a unirsi in questo gesto di solidarietà, “che simboleggia il nostro rifiuto di accettare passivamente ciò che è accaduto”.

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