Dopo aver annunciato lo svolgimento regolare delle lezioni, la pagina del primo cittadino è stata presa d’assalto da molti studenti pescaresi
PESCARA – Insulti, minacce e augurio di morte al Sindaco di Pescara, Carlo Masci. È proprio il primo cittadino Pescarese a rendere noto quanto accaduto ieri, dopo aver annunciato che le scuole sarebbero rimaste aperte nonostante il maltempo. Masci, dopo un colloquio con la Protezione Civile, aveva avuto rassicurazioni sul fatto che non ci sarebbe stata una condizione tale da dover chiudere le scuole. La notizia, riportata in un video, è stata presa di mira da alcuni studenti di diverse scuole del pescarese che lo hanno insultato e minacciato per non aver chiuso le scuole. Masci, nel suo post di Facebook, ha scritto: “Ieri sera, dopo aver annunciato di mantenere le scuole aperte nella giornata di oggi, anche per contrastare la fake sulla chiusura delle scuole che girava su centinaia di chat, e mai come in questa occasione la mia decisione a posteriori si è rivelata quella giusta, visto che oggi tutti gli alunni sono entrati a scuola, le strade sono tutte percorribili, la situazione è rientrata prontamente nella normalità, sul mio profilo Instagram sono stato subissato di insulti e minacce da parte di alcuni che si sono qualificati come studenti di diverse scuole pescaresi. Ve ne lascio leggere qualcuno, ma ce ne sono molti altri, anche con offese più pesanti. Mentre, con un’acredine mai vista, molti genitori mi aggredivano sul post dello stesso contenuto presente nella mia Pagina Facebook. Questo mi fa capire che, come sempre, il comportamento dei figli, spesso, è lo specchio dell’educazione ricevuta in famiglia. Dopo aver letto questi orrori, sono ancora più convinto che le scuole debbano sempre rimanere aperte, con la speranza che questi ragazzi possano cambiare e crescere, studiare e imparare tanto, soprattutto per non ripetere episodi vergognosi come quelli descritti. Proprio perché penso che questi ragazzi, cresciuti male e senza educazione debbano imparare a rispettare le persone, anche per evitare che questi comportamenti non sanzionati da subito possano sfociare in azioni ancora più gravi, ho già dato mandato legale per procedere alle relative denunce/querele in modo che capiscano cosa vuol dire la responsabilità delle proprie azioni”.