In visita nella Casa circondariale per verificare con mano i disagi dovuti alla carenza di organico del personale
Il sindaco di Vasto Francesco Menna, insieme al Senatore Michele Fina, al Presidente del Consiglio comunale Marco Marchesani e agli assessori Anna Bosco e Paola Cianci, ha visitato nel pomeriggio di ieri la casa lavoro di Vasto ed in particolare la sezione che ospita gli internati e subito dopo quella che ospita i detenuti.
“La visita istituzionale ha permesso di incontrare – ha detto il sindaco Menna – il direttore della casa
lavoro Mario Giuseppe Silla, insieme al Comandante della Polizia Penitenziaria Nicola Pellicciaro e
Lucio Di Blasio funzionario giuridico pedagogico Capo area segreteria, lavoratrici e lavoratori della
struttura con le rappresentanze sindacali – che hanno evidenziato la carenza dell’organico del personale
di Polizia Penitenziaria. Agenti costretti a turni sempre più massacranti, orari di servizio che si
prolungano ben oltre le otto ore standard e l’impossibilità di godere di riposo settimanale. La presenza
di internati affetti da problematiche psichiatriche e la grave carenza dei servizi specialistici di assistenza
alla persona in particolare Servizio Ser. D. e di Psichiatria. Pertanto il Senatore Fina ha annunciato che
presenterà una interrogazione parlamentare per poter ottenere a breve termine una soluzione. Il
parlamentare si è impegnato per ottenere delle risorse che possano consentire la ripresa dei laboratori
all’interno della casa lavoro ormai fermi da tempo, consentendo quindi agli internati anche un graduale
processo di rieducazione all’occupazione garantendo la dignità di tutta la comunità penitenziaria
vastese”.
“Se il grado di civiltà di una società si misura sul loro stato, il nostro Paese non è messo bene. Molto
male sta poi l’Abruzzo, che risente dell’etichetta di una certa marginalità. A Vasto e nelle altre strutture
abruzzesi – ha evidenziato Fina – i problemi sono particolarmente gravi, riconducibili tra le altre cose
alla penuria di personale che ha raggiunto proporzioni intollerabili, così come, in conseguenza, le
condizioni di vita e lavoro nelle strutture. È un problema che va affrontato qui e altrove in Abruzzo a
ogni livello, e bene fanno il sindaco e le istituzioni locali di Vasto a tenere alta l’attenzione. In queste
condizioni l’istituto di Vasto non risponde al principio costituzionale di una pena che riabilita. Al
contrario paradossalmente il detenuto o l’internato è ancor più spinto nelle braccia del crimine e
dell’illegalità”.