Le vecchie strutture a Pescara e Chieti, saranno a disposizione degli studenti aventi diritto
Nella Sala D’Ascanio del palazzo di Regione, in Piazza Unione a Pescara, il Ministro dell’Università, Anna Maria Bernini ha presentato i lavori per il Ferrhotel a Pescara e dell’ex Caserma Pierantoni a Chieti che diventeranno due residenze universitarie. Insieme ad Isabella Gualtieri, presidente ADSU Chieti-Pescara, al Sindaco di Pescara, Carlo Masci, al Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, al Presidente del Consiglio Regionale, Lorenzo Sospiri e al Rettore dell’Università d’Annnunzio di Chieti-Pescara, Liborio Stuppia, sono stati presentati i progetti che realizzeranno nuovi posti letto per gli studenti universitari aventi diritto. Grande soddisfazione da parte del Ministro Bernini che ha detto: ”Abbiamo tante opportunità oggi per le Università. Dopo gli orrori vissuti durante il covid, ci siamo catapultati dieci anni avanti. Adesso dobbiamo dare diritti ai nostri studenti. Le borse di studio sono fondamentali per dare le possibilità a tutti di studiare. Vedo tante manifestazioni, rispetto il movimento delle “tende” ma noi, in un anno, abbiamo realizzato 8.500 posti letto mentre nei 40 anni precedenti ne sono stato realizzati 40.000 e abbiamo l’obiettivo di realizzarne 60.000 entro il 2026. Stiamo procedendo rapidamente con il PNRR, creando anche una cabina di regia per rimanere sempre coordinati sull’housing universitario. Abbiamo interagito con Comuni e Regioni per censire palazzi sfitti da utilizzare come residenze universitarie. L’Abruzzo è un esempio virtuoso del modus operandi tra pubblico e privato”. È intervenuto anche il Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio che ha detto:”La Regione ha anticipato i soldi perché il bando prevedeva una quota di cofinanziamento ma solo a fronte del lavoro realizzato. L’Adsu non sarebbe stata mai in condizione di realizzare queste case dello studente e di dare il via a questo appalto se la Regione non avesse anticipato i fondi che il Ministero restituirà solo al termine dei lavori. Lo abbiamo fatto con convinzione anche se, forse, sarebbe stato meglio avere un altro meccanismo di finanziamento. Tuttavia, invece di aprire un inutile contenzioso, magari anche dannoso per decidere chi dovesse anticipare questi fondi o costringere l’Adsu a rischiare il fallimento e a chiudere i bilanci in perdita pur di aprire questo cantiere o peggio rinunciare ai progetti, ci siamo fatti carico di questo intervento insieme al Consiglio regionale e abbiamo inserito in bilancio i fondi da mettere a disposizione dell’Adsu per poter attivare e aprire i cantieri“.