Il commissario Miccio è intervenuto a Bari nel corso di un incontro organizzato dal Polo Logistica delle Ferrovie dello Stato e da Uniontrasporti
“Mantenere il collegamento, forte e vincente, fra Zone economiche speciali e investimenti sulle infrastrutture per la logistica”. Con questo messaggio il commissario ZES Abruzzo, Mauro Miccio, ha aperto il suo intervento alla seconda delle tre tappe, in corso a Bari, organizzate dal Polo Logistica delle Ferrovie dello Stato e da Uniontrasporti sul tema “La logistica al servizio delle imprese e del Paese”.
Tra i protagonisti dell’incontro – mirato a mettere in relazione i fabbisogni logistici delle imprese e le performance infrastrutturali del Mezzogiorno con il Piano industriale del Gruppo Fs 2023-2032 -, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, gli assessorati regionali, i commissari straordinari delle Zes, i nodi logistici e portuali, il sistema camerale e le associazioni di categoria e delle imprese.
“Questo nesso funzionale tra Zes e investimenti sulle infrastrutture per la logistica – sancito anche dalla legge che con il DM 492/2021 ha assegnato alle ZES fondi PNRR per la realizzazione delle opere cosiddette “ultimo miglio” – è tanto più indispensabile in Abruzzo per la particolare condizione che la distingue dalle sorelle del Sud – ha sottolineato il commissario Miccio – quella cioè di essere una regione in transizione, con differenze significative in termini di PIL , reddito pro capite e di livello di industrializzazione”.
Nel corso della tavola rotonda sul “sistema logistico dell’area Adriatico/Ionica”, il commissario Miccio ha inoltre ricordato che “l’Abruzzo è una regione bifronte, che da una parte lega con il Sud e con l’altra si salda al centro, ma con una criticità che sta cercando di sanare: quella sui collegamenti infrastrutturali che, proprio per il suo alto tasso di industrializzazione, è diventata una assoluta priorità, di cui lo stesso Parlamento Europeo si è reso conto. Se in questi mesi non si faranno le scelte giuste l’Abruzzo e tutta l’Italia centrale perderanno un’occasione storica di sviluppo aumentando i rischi di marginalizzazione”.
Uno snodo cruciale, quello dell’Italia centrale, che “deve diventare l’incrocio privilegiato tra l’ovest e l’est del Mediterraneo. Dalla Spagna, porto di Barcellona, arriverà fino a Kiev, passando per Civitavecchia, Ortona, Ploce. Il Corridoio Tirreno-Adriatico (rete TEN_T) che punta nell’investimento ferroviario della Roma-Pescara, può già contare su un’autostrada che collega la Capitale in meno di due ore con la regione Abruzzo e aggancia le reti CORE, il network dell’Europa centrale che collega i maggiori centri urbani che dalla Scandinavia attraversano Germania e Italia verso il Mediterraneo”.