Una fantomatica donna ha finto di voler donare 150mila euro in beneficenza, convincendo la vittima a pagare tasse e oneri
Sempre più cittadini denunciano casi di truffa e frode informatica, secondo quelli che sono i dettagli riportati nell’ultima settimana dagli uffici del Commissariato di Polizia di Atri.
Nella fattispecie gli investigatori parlano di una nuova tipologia di adescamento sul web: dopo aver scelto le vittime in base ai profili sui social, dai quali è possibile intuire quali sono i loro interessi e soprattutto la fragilità degli stessi, questi vengono contattati tramite le app Messenger o Instagram e successivamente su WhatsApp, una volta ottenuto il numero di telefono.
Proprio un cittadino di Atri infatti, ha sporto denuncia lamentando di essere stato truffato di una ingente somma di denaro. Era stato contattato su Messenger da una fantomatica donna che, conoscendo le sue abitudini di uomo molto legato alla chiesa, si era spacciata per commerciante internazionale di petrolio, sola e malata terminale, che proponeva alla vittima di donargli in eredità 150mila euro proprio perché, essendo uomo molto devoto alla chiesa, ne avrebbe sicuramente fatto uso a scopo benefico.
Dopo una serie interminabile di chat, i truffatori sono riusciti a raggirarlo, richiedendogli somme di denaro per il pagamento di tasse e oneri dovuti alle pratiche di perfezionamento della donazione. La vittima ha così elargito 7mila e 500 euro, senza che, ovviamente, venisse data in cambio la tanto decantata eredità.
L’attività di indagine condotta dagli agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Atri, ha permesso di individuare quattro persone, residenti in quattro diverse regioni italiane, tutte deferite in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria competente per il reato di truffa in concorso.